Dani Franchi Band - Macallè Blues

Macallé Blues
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Dani Franchi Band

Recensioni

I concerti...
Dany Franchi Band

Martedì 7  luglio 2015: siamo a Celle Ligure (SV), alla prima edizione del BOOM! CELLE BLUES FESTIVAL. Quattro le band in cartellone, ma l'aver indugiato al ristorante cenando in compagnia di Sugar Ray Norcia e dei suoi Bluetones mi ha fatto perdere le prime due esibizioni in cartellone: i Town Brothers e Marco Pandolfi. Chiedo venia! Certo è che, al ritorno dalla cena, quella che troviamo sul palco è davvero una bella sorpresa: un giovanissimo (classe 1990!), ma capacissimo chitarrista ligure che si chiama Dany Franchi. Malgrado la giovanissima età, il ragazzo ha già collezionato una buona dose di collaborazioni, anche extra blues come Zibba & Almalibre e ha aperto i concerti di gente come Poppa Chubby, Kirk Fletcher, Michael Burks, Jack Bruce, etc. Comanda un solidissimo trio, la Dany Franchi Band, formato dagli altrettanto giovani e rodati Carlo Dellepiane al basso e Andrea Tassara alla batteria. Malgrado l'abusata formazione del trio e la giovane età dei musicisti possano far presagire intenzioni facilmente rockettare, si rinnova la sorpresa nello scoprire un suono sì robusto e impattante, ma decisamente blues. Lo stile, è una sapiente mescola di Anson Funderburgh, fratelli Vaughn e Albert King, per dirne alcuni, ma già addizionata con una buona dose di personalità. Così, supportato da un basso puntuale oltre che da una batteria dalla precisione geometrica e dal tocco magistrale, tra un slow in minore e un boogie alla John Lee Hooker, sul finire dell'esibizione, ecco arrivare l'ultima e, forse, la più inattesa delle sorprese: Dany Franchi ci saluta con l'interpretazione di una vecchia ballad: dal primo disco di Tom Waits, Closing Time, estrapola l'eterna e misconosciuta Ol' 55. Correva l'anno domini 1973 quando usciva quel disco; quasi vent'anni prima della nascita di Franchi. Waits è ormai un pezzo di storia della canzone americana, ma in America qualcuno si è già accorto di Franchi e, dunque, parlando di America e americani, mi piace ricordare che il suo secondo disco I Believe, uscito nel 2014, è stato prodotto dal chitarrista Sean Carney da Columbus, Ohio: il futuro, mi sa che gli sorride!  G.R.    

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