Kirk Fletcher & Dani Franchi - Macallè Blues

Macallé Blues
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Kirk Fletcher & Dani Franchi

Recensioni

I concerti...
Dani Franchi & Kirk Fletcher

Sabato 25 marzo 2017, Castelceriolo (AL): Ascoltando Dani Franchi non si può non pensare a come si è evoluto il panorama del blues italiano nel corso del tempo. Da quando, negli anni '70, i primi, pochi pionieri nostrani hanno coraggiosamente affrontato il genere a oggi, dove davvero molti ne sono gli interpreti, a vario titolo, e ognuno seguendo una propria strada, c'è di che andar fieri. Dani Franchi è sicuramente uno di quei giovani (classe 1990) nomi italiani che, orgogliosamente, possiamo aggiungere a una lista già ben nutrita. Con lo sguardo rivolto, forse in primis, ai grandi texani storici, il giovane Franchi si muove su un terreno stilisticamente piuttosto definito e riferibile, ma aggiunge significativamente quell'impegno compositivo che lo pone su un piano distante rispetto ai sempre più rari (per fortuna) e semplici ripropositori. E questo concerto, ne ha dato ulteriormente prova; come pure ha dato prova dell'ormai crescente accredito che ha saputo conquistare oltreoceano. Le sue collaborazioni, infatti, contano già la presenza di Sean Carney, produttore del suo primo disco oltre che partner sul palco e, ora, Kirk “Eli” Fletcher. Chitarrista da superband, quest’ultimo, lo abbiamo visto spesso protagonista con Fabulous Thunderbirds, Joe Bonamassa, Mannish Boys, Charlie Musselwhite e, grazie alla sua rara versatilità, lo abbiamo intravisto percorrere anche tratte fuori rotta con Cindy Lauper e il nostro Eros Ramazzotti.

In questa serata, parte di un sostanzioso tour che ha toccato la metà alta dell’Italia, Franchi e Fletcher hanno dato prova di una buona intesa, malgrado le individuali differenze. Con una ritmica rinnovata (ora formata da Emanuele Peccorini e Michael Tabarroni) rispetto all’ultima che lo avevamo incontrato, ha dato vita, insieme al suo prezioso ospite, a una serata in cui la chitarra è stata la protagonista assoluta, ondeggiante su un repertorio blues, sì, ma con occasionali e ampie aperture rockeggianti.

Ora non ci resta che attendere l’uscita del nuovo disco di Franchi, anche questo registrato in America e prodotto – guarda caso – da un altro grande stilista delle sei corde texano come Anson Funderburgh. G.R.  


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