Dany Franchi - Problem Child - Macallè Blues

Macallé Blues
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Dany Franchi - Problem Child

Recensioni

Il disco raccontato da...

Dany Franchi

DANY FRANCHI

"Problem child"

Station House Rec. (USA) - 2018

Back to the river/Give me a sign/Big town playboy/Real love/Run around/You don't want me/Don't steal my time/Sen-sa-shun/My only one/Big kind-hearted man/Everything's gonna be alright/Wanna know/Problem child

Non ha ancora trent'anni, ma Dany Franchi da Genova, rappresenta già una delle punte di orgoglio del blues italiano.
Chitarrista di talento, cantante e autore, dopo varie esperienze nostrane e internazionali, corona il sogno di un pieno riconoscimento oltreoceano grazie ad Anson Funderburgh che, radunato un sostanzioso manipolo di musicisti di chiara scuola texana, produce Problem Child.  
Nell'intervista che segue, abbiamo parlato con Dany Franchi del risultato discografico di questa importante esperienza americana....

Macallè Blues: tu hai già avuto esperienze americane e diverse collaborazioni internazionali, avendo accompagnato alcuni artisti come, per esempio, Kirk “Eli” Fletcher e Shawn Carney (che ha anche prodotto il tuo primo disco, se ben ricordo), ma questo tuo nuovo lavoro è qualcosa che va ben oltre la banale collaborazione estemporanea. Qui, l’intera produzione è americana e affidata a un chitarrista di gran talento, oltre che 'talent scout' di fiuto: Anson Funderburgh, affiancato da un altro texano doc come Andy T: un bel traguardo certo per chi, come te – passami l’espressione – arriva dalla provincia italiana! Raccontaci com’è nata questa produzione?
Dany Franchi: è stata un’occasione più unica che rara e mi ritengo molto fortunato. Sicuramente ho lavorato tanto, in questi anni, per arrivare a farla accadere. Sono sempre stato un grandissimo fan di Anson; ero a suonare al Dallas Guitar Festival nel maggio 2016 per Don Ritter della Category5Amps (mio attuale produttore e sponsor del mio visto artistico americano), Anson mi sentì suonare e insieme con Don mi proposero la produzione del mio nuovo album, un vero sogno che si avvera!
MB: conseguenza del fatto che il disco è stato registrato in Texas, vi suonano tutti musicisti americani, alcuni di gran nome come Jim Pugh alle tastiere, Kaz Kazanoff al sax, nonché lo stesso Funderburgh e il suo storico batterista Wes Starr: come avete messo su la band? Sono stati tutti musicisti scelti da Anson?
DF: sì, Anson ha messo insieme la band basandosi sulla mia musica e le mie attitudini musicali: non avrei potuto chiedere di meglio;
MB: ascoltando il disco, ci si accorge subito di due cose: la pesante mano americana, di cui abbiamo già detto, e la voce della tua chitarra, ben focalizzata. Mi pare un disco molto maturo ed equilibrato. Malgrado tu sia un chitarrista e la chitarra abbia certamente, come è naturale che sia, un buon risalto qui, nel complesso mi pare ci sia anche molta coralità…
DF: sono certamente un chitarrista ma il mio obbiettivo è essere un artista a 360 gradi. Scrivo i miei brani, li canto e suono la mia chitarra. Questo é quello che ha attratto molto Anson; mi disse che è raro trovare giovani artisti in questo genere che scrivono e cantano in maniera credibile oltre ad essere bravi chitarristi;
MB: in merito al tuo strumento e al tuo modo di suonare, mi piace ricordare che tu sei stato allievo di Renato “Guitar Ray” Scognamiglio. Lo dico perché Renato, oltre a essere un amico, è un chitarrista di gran gusto; quello stesso gusto per la nota che ritrovo in te e in questo disco in diverse occasioni….
DF: Renato è stato tra i musicisti che più hanno influenzato la mia crescita, sopratutto se si parla di blues e sopratutto se si parla di feeling. Da lui ho imparato davvero a suonare e per suonare non intendo dire andare avanti e indietro sul manico della chitarra. E' tutta una questione di emotività. Ray è un carissimo amico e un grande chitarrista, gli voglio molto bene;
MB: scendiamo nei dettagli di 'Problem Child'. In questo disco, che contiene quasi esclusivamente pezzi originali, le influenze stilistiche sono diverse e non soltanto texane come saremmo portati a credere. Si comincia con 'Back To The River', brano dalle movenze sorprendentemente neorleansiane; movenze che ritornano, con un piano che ricorda da vicino Fats Domino, in 'You Don’t Want Me' e ancora, mescolate ad accenti country, in 'Big Kind-Hearted Man'….
DF: in realtà Back To The River è un tipico brano R’nB. You Don’t Want Me è in perfetto stile “Johnny Guitar Watson” e Big Kind Hearted Man sta tra il Gospel e New Orleans…come avrai notato, mi piace mescolare tutte le mie influenze!
MB: 'Real Love', invece, sposta il tiro sul Memphis soul più schietto….
DF: assolutamente, sono un grande fan della Soul music degli anni 60, questo è tra i brani preferiti di Anson;
MB: il più rude suono texano comincia a fare capolino in 'Run Around' e torna nello shuffle 'Don’t Steal My Time' mentre la chitarra sembra omaggiare un po’ B.B. King nello slow blues 'My Only One'....
DF: sì, sono brani sicuramente più in stile texano. My Only One è un brano a cui tengo particolarmente perché è nato pochi giorni prima che partissi per il Texas, per andare a registrare il disco. Mi arrivò un messaggio da Anson che diceva “Dany, se riesci, scrivi una ballad sullo stile di BB King”. Ecco come è nata My Only One;
MB: in 'Wanna Know', invece, la tua chitarra parla la lingua di Albert King.…
DF: Albert King è una mia grande influenza e viene particolarmente a galla in questo brano;
MB: la chiusura è affidata al brano omonimo, 'Problem Child' che rappresenta un altro cambio di sound….
DF: non saprei definire il sound di questo brano, forse è il motivo per il quale è uno di quelli che ci ha colpito di più;
MB: come dicevo, il disco presenta quasi interamente brani originali, scritti da te. E questo è un altro aspetto interessante considerato che i testi sono tutti di ottima fattura e dimostrano una padronanza anche della tradizione lirica del blues….
DF: sono arrivato in studio con tutti i brani pronti, sopratutto dal punto di vista musciale, registrati in sala prova con la mia band in Italia (che ringrazio infinitamente per il prezioso supporto). Non essendo di madre lingua, abbiamo dovuto rivedere i testi in studio con Anson e Andy. L’inglese che conosciamo e studiamo noi in Europa non è quello che si parla negli USA, per questo consiglio a chi fa musica americana e proviene dall’Europa di appoggiarsi sempre a un madre lingua in grado di scrivere canzoni, è importantissimo avere questo tipo di credibilità;
MB: c’è spazio, però, anche per tre cover che oscillano tra il West Side di Chicago e il Texas: il classico di Eddie Taylor 'Big Town Playboy', lo strumentale 'Sen-Sa-Shun' di Freddie King ed 'Everything’s Gonna Be Alright' di Magic Sam….
DF: avendo questa occasione unica di lavorare in America con i musicisti migliori al mondo in questo genere, ho voluto omaggiare alcuni dei miei idoli del mondo del blues.
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