Istrioni e Sirene Voll. 2 e 3 - Macallè Blues

Macallé Blues
....ask me nothing but about the blues....
Vai ai contenuti

Istrioni e Sirene Voll. 2 e 3

Recensioni

Recensioni: i libri...

Luciano Federighi

ISTRIONI E SIRENE - Voll. 2 e 3

Arcana Edizioni - 2019

 
Con i volumi secondo e terzo di Istrioni e Sirene (la recensione del primo la trovate qui e, a quella, rimando per una visione globale dell’opera) si conclude l’operazione di spacchettamento e aggiornamento de Le Grandi Voci Della Canzone Americana di Luciano Federighi, saggio in origine pubblicato, da Mondadori, nel 1997.
L’autore non necessita di molte presentazioni: studioso, tra i massimi a livello internazionale, del blues e del jazz, con particolare attenzione alla vocalità, storico collaboratore della rivista Musica Jazz e di Radio Rai nonché eccellente pianista, cantante e autore egli stesso, ha pubblicato, ben prima di quest’ultimi, altri importanti volumi sulla materia, arrivando a sconfinare, nel proprio nomadismo creativo, finanche sui terreni del racconto e del romanzo.  
Malgrado si regga su un’impalcatura vagamente enciclopedica, l’opera non è mai asettica come solo una vera enciclopedia potrebbe essere. Questi due conclusivi volumi ripropongono, come ovvio, la medesima impostazione alfabetica del primo, scandagliando l’universo variegato e policromo dei principali interpreti del ricchissimo songbook americano muovendosi, questa volta, nello spettro che va da Aretha Franklin a Willie Nelson, il vol. 2, da Ollie Nightingale a O.V. Wright, il vol. 3.
Se, come già ricordato, l’intenzione dell’attuale editore è stata quella di voler 'splittare' l’opera originale, dilatandola in una multidimensionalità tempo-spaziale su più volumi, l’intenzione primaria dell'autore di offrire una guida, stilistica anziché biografica, oggettiva e completa, alla conoscenza e all’ascolto del vasto panorama della canzone nordamericana e dei propri interpreti - peraltro, una guida sempre di piacevolissima e illuminante lettura - è stata assolutamente mantenuta e confermata.  
I volumi, suddivisi in schede relative ai vari artisti, completate con sottoschede di complemento dedicate ad altri artisti, non tanto minori quanto secondari ai primi e ad essi riferibili per assonanze e convergenze, sono arricchite, come sempre, da chiari ed essenziali rimandi discografici e suggerimenti d’ascolto. Ma il carattere, per propria natura, in continuo divenire - perché in divenire è la stessa realtà che vuole rispecchiare - di una simile pubblicazione e il lungo tempo intercorso, tra la prima edizione Mondadori e quella presente, hanno imposto, proprio in ragione della suddetta completezza, un’integrazione dei contenuti stessi e, conseguentemente, degli artisti correlati. Date, dunque per salde, le radici costituite dalle schede principali, l’integrazione non poteva che materializzarsi soprattutto rimpolpando le schede di complemento nelle quali vediamo comparire, per la prima volta, nomi come quelli di John Hammond, Mark Pompe, Marlene Ver Plank, Phil Perry o ancora Giacomo Gates e Syleena Johnson per citarne alcuni. Così come un’altra piccola integrazione la troviamo in coda al Vol. 3 con la scheda Potpourri di Voci Americane che va ad aggiungersi a quelle già, nella precedente edizione, introdotte.
Se un appunto vogliamo rilevare, ma squisitamente di carattere editoriale, a questa pur meritoria riproposizione, è la penalizzante assenza di un indice generale organico; assenza che rende un po’ più complicata l’individuazione, all’interno dei volumi, delle schede principali (un indice si trova soltanto nel Vol. 3 ed è - ahimè - un indice delle “altre voci”).
Appunto a parte, resta indelebile il grande pregio di aver rimesso a disposizione un testo che è, fondamentalmente, un viaggio guidato attraverso la poesia della canzone americana e per il quale vale ancora il sottotitolo all’edizione originale: “...guida ai grandi cantanti USA tra jazz, soul, blues, gospel, country e pop”.

Giovanni Robino        


Torna ai contenuti