Janiva Magness - Blue Again - Macallè Blues

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Janiva Magness - Blue Again

Recensioni

Il disco raccontato da...

Janiva Magness

JANIVA MAGNESS

"Blue again"

Blue Elan Rec. (Usa) - 2017

I can tell (feat. Kid Ramos)/I love you more than you'll ever know/If I can't have you (feat. Sugaray Rayford)/Tired of walking/Buck (feat. T.J. Norton)/Pack it up

Tra le migliori, intense, espressive cantanti del panorama contemporaneo, a distanza di un anno dal suo precedente disco, Love Wins Again, torna Janiva Magness col nuovo Blue Again, un EP che segna il suo ritorno schietto, deciso al blues. Macallè Blues l’ha incontrata per parlare proprio di questo disco...

Macallè Blues: A poca distanza dall’uscita del precedente disco 'Love Wins Again', eccoti nuovamente qui con una piacevole sorpresa: un EP composto di sei brani tratti esclusivamente dal più schietto repertorio blues e dai suoi parenti stretti. Messo a confronto con le tue uscite più recenti, diciamo da 'What Love Will Do' in avanti, questo disco sembra rappresentare un ritorno a casa, alla fonte d’ispirazione dei tuoi primi dischi. Come se tu avessi sentito il desiderio di tornare al punto di partenza...
Janiva Magness: Hai esattamente centrato il punto! Per molto tempo ho sentito forte il desiderio di rivisitare le radici musicali e lo stile delle mie prime registrazioni. Questo, non per sminuire o rinnegare la mia recente evoluzione come artista verso altri generi come la roots music, il soul, l’Americana, etc. che, comunque sia, rappresentano sempre un’estensione di quell’originale blues primigenio. Sono soddisfatta del percorso che ho intrapreso e anche di come questo percorso mi abbia permesso di crescere come autrice e, più in generale, come artista. Volevo, semplicemente, rivisitare tanto quelle radici quanto la semplicità e la libertà insite in esse.
MB: Tu hai sempre avuto la capacità di scegliere ottimo materiale per i tuoi dischi. Spesso hai interpretato canzoni inedite scritte, per te, da altri; altre volte hai interpretato brani già incisi da altri, ma assai poco conosciuti quando non gemme del tutto sconosciute. Ma nei dischi più recenti hai cominciato a scrivere brani tuoi o hai collaborato alla scrittura di buona parte dei brani. Qui, ancora una volta, hai scelto di interpretare sei canzoni riprese, rispettivamente, dai repertori di Bo Diddley, Al Kooper, Joe Hinton, Etta James, Nina Simone e Freddie King e questo ti ha permesso di abbracciare un vasto orizzonte stilistico: blues, R&B, soul-blues, funky-blues. Cosa ti ha indotto a scegliere queste particolari canzoni piuttosto che altre?
JM: Quelli inclusi in Blue Again sono alcuni tra i miei brani blues preferiti di sempre, quelli che ho amato di più nel tempo. Così, una volta arrivata l’opportunità di produrre un disco musicalmente più tradizionale, non ho avuto dubbi su quali canzoni avrebbe avuto maggior senso incidere. Dunque, la scelta dei brani non è stato, per nulla, un processo lungo o difficile.
MB: In questo disco sei accompagnata dalla tua band ufficiale, ma anche da tre ospiti che compaiono in altrettanti brani: Kid Ramos, che aggiunge la sua incisiva e personalissima chitarra in 'I Can Tell', Sugaray Rayford col quale duetti in 'If I Can’t Have You' di Etta James e T.J. Norton che suona l’armonica acustica in 'Buck'. Come mai hai scelto questi ospiti?
JM: Kid Ramos è un mio caro amico di vecchia data e, pensando ad I Can Tell, continuavo a sentire nella mia mente il suo suono e non riuscivo ad immaginare quel brano senza il suo apporto. Sugaray Rayford è un giovane cantante di grande talento; l’ho visto esibirsi per la prima volta a Memphis, all’International Blues Challange, diversi anni fa. Noi – il mio produttore Dave Darling e io – pensavamo che quella canzone di Etta James fosse l’opportunità perfetta per un duetto e Sugaray ci sembrava semplicemente la scelta più ovvia. E’ un cantante molto dotato. Inoltre, pensavo che ospitare un nuovo talento nel mio disco sarebbe stata buona cosa, un buon modo per supportare e dare una spinta a qualcuno. T.J. Norton è un armonicista, cantante e autore di talento inglese che, recentemente, si è trasferito negli Stati Uniti perchè...ci siamo sposati!!! Dave Darling voleva un armonicista che suonasse in Buck e mi suggerì di chiedere a T.J. se fosse disponibile. Gli ho girato la richiesta e lui si è subito sentito molto elettrizzato all’idea di poterla esaudire...voilà!
MB: Quindi pensavi che il particolare “suono” di questi ospiti fosse quello migliore per le canzoni nelle quali compaiono o cos’altro?
JM: Precisamente. Pensavo che ognuno degli artisti scelti come ospiti fosse quello che meglio si potesse inserire nel contesto di quei brani, sia per  sonorità che per creatività e che potesse dare quel giusto apporto che ci si aspettava. E credo che così sia stato.
MB: Parlare di blues spesso significa parlare di una chitarra e, in 'Blue Again', la chitarra abbonda e gioca un ruolo molto importante. Abbiamo già parlato di Kid Ramos ma, nelle restanti canzoni del disco, c’è Zach Zunis che, secondo me, ricopre una parte decisiva, svolgendo davvero un ottimo lavoro come chitarrista.
JM: Sono d’accordo al 200%. Zach Zunis è, senza dubbio alcuno, il più sottovalutato tra i chitarristi blues contemporanei. Sono molto grata per aver avuto l’opportunità di lavorare con lui in questi anni.
MB: Le canzoni che compongono 'Blue Again' ti hanno permesso, ancora una volta, di poter dimostrare e mettere in evidenza tutte le tue doti di cantante poliedrica, nonché di maestra in dinamiche e atmosfere interpretative. Qui, il tuo lato più passionale e graffiante trova ampio spazio in 'Tired Of Walking' di Joe Hinton e pure in 'Pack It Up' di Freddie King, tanto per fare due esempi. Così come gli aspetti più profondi, soulful che, invece, emergono in quel capolavoro scritto da Al Kooper, nonché quella che, secondo me, è una delle più belle blues songs di tutti i tempi: 'I Love You More Than You’ll Ever Know'. Questa è una canzone che dà al cantante la possibilità di raggiungere intense profondità espressive. E tu ne dai un’interpretazione personale. E’ stata una canzone difficile da affrontare o ti sei sentita a tuo agio nel farlo così come sembri essere molto a tuo agio con tutte le altre canzoni del cd?
JM: Ahhh! Ero terrorizzata al pensiero di registrare questo brano perchè è una canzone estremamente semplice ma, allo stesso tempo, meravigliosamente complessa. Dunque, entrambe le cose, vedi? Oltre la trama squisitamente personale – la canzone parla di un' amante che supplica il suo uomo per un pizzico di considerazione – colma di profonda tristezza dovuta al fatto che la protagonista si ritrova impotente di fronte alla vastità di quest’amore e al fatto che lui, quello stesso amore, non lo corrisponde parimenti. Lei è dominata da quel sentimento tanto da essere disposta a offrirsi, a dare tutto di sè per il legame esistente tra loro. Purtroppo, quella di non riuscire a corrispondere allo stesso modo ciò che c’è in una coppia è un’esperienza assai comune tra amanti. E questa canzone è la perfetta fotografia di quei momenti. E’ il blues: splendido e crudele.
MB: Se ricordo bene, non è la prima volta che interpreti brani tratti dal repertorio di Nina Simone. Questa è la volta di 'Buck' che, in verità, non è proprio la tipica, un po’ malinconica, canzone alla Nina Simone, ma un qualcosa di più giocoso dove tu, nel modo di interpretarla, lasci emergere chiaramente proprio questo stato d’animo…
JM: Giusto, non è la prima volta che interpreto brani tratti dal repertorio di Nina Simone. Mi sono portata appresso questa canzone per lungo tempo confidando nell’opportunità di riuscire a inciderla, prima o poi, potendola inserire nel giusto contesto di canzoni. Adoro il repertorio di Nina Simone della quale sono sempre stata un’accesa fan. In tredici album, questa è la terza canzone sua che registro, almeno mi pare. Buck è un brano sexy in modo onesto e per nulla dispiaciuto o colpevole. Racconta di una donna che sa divertirsi e che manifesta apertamente di fronte al suo uomo il suo essere al passo coi tempi. Dovrebbe piacere, no?
MB: Considerato che Blue Again è un EP, possiamo pensare che sia solo l’anticipazione a un nuovo disco di Janiva Magness, interamente blues, di prossima, imminente, uscita?
JM: Se vuoi saperlo, resta sintonizzato amico mio...resta sintonizzato!
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